Introduzione a Broadcom Advanced Control Suite 3
Avvio di Broadcom Advanced Control Suite 3
Utilizzo di Broadcom Advanced Control Suite 3
Broadcom Advanced Control Suite 3 (BACS 3) è un'utilità integrata che fornisce informazioni utili su ciascuna scheda di rete installata sul computer. BACS 3 consente anche di eseguire test dettagliati, operazioni di diagnostica e analisi su ciascuna scheda, di visualizzare e modificare i valori delle proprietà, nonché di visualizzare le statistiche relative al traffico per ogni scheda.
Nel Pannello di controllo, fare clic su Broadcom Control Suite 3.
Microsoft .NET Framework 2.0 deve essere installato sul sistema, poiché include i file di runtime e i file associati necessari per l'esecuzione e il funzionamento di BACS 3. Per informazioni sulla versione minima e consigliata di .NET Framework per il sistema operativo utilizzato, vedere Tabella 1.
NOTA:
Sistema operativo
|
Minimo
|
Consigliato
|
||
---|---|---|---|---|
Versione
|
Come ottenerla
|
Versione
|
Come ottenerla
|
|
Windows XP
|
.NET 2.0
|
Scaricarla dal sito http://windowsupdate.microsoft.com/
|
.NET 2.0 SP1
|
Scaricarla dal sito http://windowsupdate.microsoft.com/
|
Windows Vista
|
.NET 2.0
|
Inclusa in .NET 3.0, che a sua volta è incluso nell'installazione del sistema operativo
|
.NET 2.0 SP1
|
Scaricarla dal sito http://windowsupdate.microsoft.com/
|
Avviare BACS 3. Fare clic sulla scheda che fornisce le informazioni desiderate o da cui è possibile eseguire il test o l'operazione di diagnostica o analisi desiderata oppure impostare le proprietà della scheda.
BACS 3 dispone di un'interfaccia sensibile al contesto. Quando si seleziona una voce nella visualizzazione Esplora risorse, ad esempio una scheda, un driver, un gruppo o una VLAN, l'interfaccia cambia per visualizzare le informazioni e le opzioni disponibili per la voce selezionata. Determinate schede, opzioni di menu e informazioni sulle periferiche sono disponibili solo in base ai tipi di periferiche installate o alla voce selezionata nell'interfaccia.
Il riquadro Gestione periferiche elenca le periferiche che possono essere visualizzate, analizzate, sottoposte a test o regolate da BACS 3. Quando viene selezionata una voce in questo riquadro, vengono visualizzate le schede che mostrano le informazioni e le opzioni disponibili. Poiché l'interfaccia di BACS 3 è sensibile al contesto, è possibile visualizzare o regolare solo le informazioni relative alla voce selezionata.
Le voci di Gestione periferiche possono essere elencate in base al tipo o alla connessione.
Per elencare tutte le voci di Gestione periferiche in base al tipo
Un'unica periferica hardware potrebbe utilizzare più driver diversi, quindi Gestione periferiche suddivide le voci in cinque categorie separate.
Per elencare tutte le voci di Gestione periferiche in base alla connessione
La Connection View (visualizzazione Connessione) elenca le periferiche server e client di una gerarchia principale/secondario, che facilita la visualizzazione delle relazioni tra le schede. Come nel riquadro Gestione periferiche, selezionando una voce nella Connection View (visualizzazione Connessione) vengono mostrate le opzioni disponibili.
L'icona posta di fianco a ogni periferica nel riquadro Gestione periferiche ne mostra lo stato. Un'icona posta di fianco al nome di una periferica che appare normale indica che la periferica è connessa e operativa.
BACS 3 inserisce un'icona nella barra delle applicazioni di Windows quando viene installato. Utilizzare la finestra Opzioni per attivare o disattivare l'icona.
Per attivare o disattivare l'icona di BACS nella barra di sistema
L'aspetto dell'interfaccia di BACS 3 è personalizzabile.
Per cambiare l'aspetto dell'interfaccia
Per ripristinare l'aspetto predefinito dell'interfaccia
La sezione Vital Signs (Segni vitali) della scheda Informazioni contiene informazioni utili sulle schede di rete installate sul sistema, ad esempio lo stato del collegamento della scheda e la connettività di rete generale.
Per visualizzare le informazioni sui segni vitali di una scheda di rete installata, fare clic sul nome della scheda elencato nel riquadro Gestione periferiche, quindi fare clic sulla scheda Informazioni.
L'indirizzo hardware univoco assegnato alla scheda di rete.
L'indirizzo di rete associato alla scheda. Se l'indirizzo IP è composto di soli zero, il driver associato non è stato collegato al protocollo IP (Internet Protocol).
Stato del collegamento di rete.
La scheda sta funzionando nella modalità duplex indicata.
Velocità di connessione della scheda, in megabit al secondo.
Funzionalità di offload supportate dalla scheda.
La sezione Driver Information (Informazioni driver) della scheda Informazioni visualizza dati relativi al driver della scheda di rete selezionata.
Per visualizzare le informazioni sul driver di una scheda di rete installata, fare clic sul nome della scheda elencato nel riquadro Gestione periferiche, quindi fare clic sulla scheda Informazioni.
Stato del driver della scheda.
Nome file del driver della scheda.
Versione corrente del driver della scheda.
Data di creazione del driver della scheda.
La sezione Risorse della scheda Informazioni visualizza dati relativi alle connessioni e ad altre funzioni essenziali della scheda di rete selezionata.
Per visualizzare le risorse di una scheda di rete installata, fare clic sul nome della scheda elencato nel riquadro Gestione periferiche, quindi fare clic sulla scheda Informazioni.
NOTA: Alcune informazioni potrebbero non essere disponibili per tutte le schede di rete Broadcom.
Tipo di interconnessione input/output (I/O) utilizzato dalla scheda.
Numero dello slot della scheda di sistema utilizzato dalla scheda. Questa casella non è disponibile per le schede PCI Express.
Frequenza del segnale di clock del bus utilizzata dalla scheda. Questa casella non è disponibile per le schede PCI Express.
Numero di bit che il bus è in grado di inviare per ogni singolo trasferimento da o verso la scheda. Questa casella non è disponibile per le schede PCI Express.
Indica il numero del bus in cui è installata la scheda.
Il numero assegnato alla scheda dal sistema operativo.
Il numero di porta della scheda. Per una scheda di rete a una porta, il numero della funzione è 0. Per una scheda di rete a due porte il numero della funzione per la prima porta è 0, mentre per la seconda è 1.
Indica il numero di interrupt associato alla scheda. I numeri validi hanno un valore compreso tra 2 e 25.
L'indirizzo mappato della memoria assegnato alla scheda. Questo valore non può mai essere zero.
La sezione Hardware della scheda Informazioni visualizza dati relativi alle impostazioni hardware della scheda di rete selezionata.
Per visualizzare le informazioni sull'hardware di una scheda di rete installata, fare clic sul nome della scheda elencato nel riquadro Gestione periferiche, quindi fare clic sulla scheda Informazioni.
NOTA: Alcune informazioni potrebbero non essere disponibili per tutte le schede di rete Broadcom.
La versione del chip della scheda Broadcom (questa informazione non è disponibile per le schede di altri produttori).
La versione firmware della scheda Broadcom (questa informazione non è disponibile per le schede di altri produttori). Questa informazione è disponibile solo per le schede Broadcom NetXtreme.
ID del vendor.
ID della scheda.
ID del vendor del sottosistema.
ID del sottosistema.
L'opzione Prova della rete della scheda Diagnostica consente di verificare la connettività della rete IP. Questo test verifica che il driver sia installato correttamente e controlla la connettività a un gateway o a un altro indirizzo IP specificato sulla stessa subnet. La prova della rete utilizza TCP/IP per inviare pacchetti ICMP ai sistemi remoti, quindi resta in attesa di una risposta.
Per eseguire la prova della rete
I risultati della prova della rete sono visualizzati nel campo Result (Risultato).
L'opzione Test diagnostici della scheda Diagnostica consente di controllare lo stato dei componenti fisici di una scheda di rete Broadcom. I test possono essere attivati manualmente oppure possono essere eseguiti in modo continuativo da BACS 3. Se i test vengono eseguiti in modo continuativo, il numero di esiti positivi e negativi riportato nel campo Stato per ogni test aumenta a ogni esecuzione. Ad esempio, se un test viene eseguito quattro volte con esito positivo, il valore indicato nella colonna Stato è 4/0. Se il test viene eseguito tre volte con esito positivo e una con esito negativo, il valore indicato nella colonna Stato è 3/1.
NOTA:
Per eseguire una volta i test diagnostici
Per eseguire in modo continuativo i test diagnostici
Questo test verifica le capacità di lettura e di scrittura dei registri della scheda di rete scrivendo vari valori nei registri e verificandone il risultato. Il driver della scheda utilizza questi registri per eseguire funzioni di rete, quali l'invio e la ricezione di informazioni. L'esito negativo di un test indica che la scheda potrebbe non funzionare correttamente.
Questo test verifica le capacità di lettura e di scrittura dei registri del Physical Layer (PHY). Il Physical Layer viene utilizzato per controllare i segnali elettrici sul cavo e per configurare la velocità della rete, ad esempio a 1000 Mbit/s.
Questo test verifica il contenuto dell'EEPROM (Electrically Erasable Programmable Read-Only Memory) leggendone una porzione e calcolando il valore di checksum. Il test ha esito negativo se il valore checksum calcolato è diverso da quello memorizzato nell'EEPROM. L'aggiornamento di un'immagine EEPROM non richiede la modifica del codice per questo test.
Questo test verifica il corretto funzionamento della memoria interna della scheda. Il test scrive vari valori nella memoria e ne legge i risultati. Il test ha esito negativo se i valori in lettura sono errati. La scheda non funziona se la memoria interna non funziona correttamente.
Questo test verifica il funzionamento delle CPU presenti nella scheda.
Questo test verifica che il driver NDIS (Network Device Driver Interface Specification) sia in grado di ricevere interrupt dalla scheda.
Questa prova verifica che il driver NDIS sia in grado di inviare e ricevere pacchetti dalla scheda.
Questa prova verifica che il driver NDIS sia in grado di inviare e ricevere pacchetti dalla scheda.
Questo test fa lampeggiare tutti i LED della porta 5 volte per identificare la scheda.
L'opzione Analisi cavi della scheda Diagnostica consente di monitorare le condizioni di ogni coppia di cavi Ethernet CAT 5 appartenente alla struttura di cablaggio di una rete Ethernet. L'analisi valuta la qualità del cavo e ne verifica la conformità allo standard IEEE 802.3ab.
NOTA:
Procedura per l'esecuzione di un'analisi cavi
Distanza valida del cavo in metri (tranne quando viene restituito il risultato Disturbato).
Mostra il tipo di collegamento su questa coppia di cavi.
Velocità di connessione del collegamento e modalità duplex.
Stato dopo l'esecuzione del test: esito positivo o negativo.
Sui risultati dei test possono influire diversi fattori:
L'opzione Avanzate nella scheda Configurations (Configurazioni) consente di visualizzare e modificare i valori delle proprietà disponibili per la scheda selezionata. Le proprietà potenzialmente disponibili e le rispettive impostazioni sono descritte di seguito.
NOTA:
Per impostare le proprietà della scheda
Abilita la qualità del servizio, una specifica IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineering) che tratta diversi tipi di traffico di rete in modo diverso per garantire i livelli o l'affidabilità richiesti e la latenza in funzione del tipo di traffico. Questa proprietà è disabilitata per impostazione predefinita. Se l'infrastruttura di rete non supporta QOS, non abilitare questa proprietà. In caso contrario, potrebbero verificarsi dei problemi.
Consente a una scheda Gigabit Ethernet di stabilire un collegamento a una velocità inferiore quando sono disponibili solo due coppie di cavi nella struttura di cablaggio. L'impostazione predefinita di questa proprietà è Abilitata.
Abilita o disabilita la ricezione o la trasmissione di frame di pausa. I frame di pausa consentono alla scheda di rete e allo switch di controllare la velocità di trasmissione. La parte che sta ricevendo il frame di pausa interrompe momentaneamente la trasmissione.
Normalmente la funzione di checksum è calcolata dallo stack del protocollo. Quando si seleziona un valore (diverso da Nessuno) di una proprietà di Offload checksum, il checksum può essere eseguito anche dalla scheda di rete.
Normalmente la segmentazione TCP è eseguita dallo stack del protocollo. Se si attiva questa proprietà, la segmentazione TCP può essere eseguita dalla scheda di rete. L'impostazione predefinita di questa proprietà è Abilitata.
Consente alla scheda di rete di trasmettere e ricevere frame Ethernet di dimensioni maggiori di 1514 byte ma inferiori o uguali a 9000 byte di lunghezza (9600 byte per le schede di rete che operano a 10 Gbps). Questa proprietà richiede la presenza di uno switch in grado di elaborare i frame jumbo.
L'impostazione predefinita per la dimensione dei frame è di 1500 byte. È possibile aumentare la dimensione dei frame ricevuti aumentando la quantità di byte a incrementi di 500 byte.
Consente alla scheda di rete di trasmettere e ricevere frame Ethernet di dimensioni maggiori di 1514 byte ma inferiori a 9000 byte di lunghezza. Questa proprietà richiede la presenza di uno switch in grado di elaborare i frame jumbo.
La dimensione dei frame viene regolata su 1500 byte per impostazione definita selezionando l'opzione LSO attivato, Jumbo disattivato.
NOTA: Frame jumbo Offload invio di grandi dimensioni (LSO) sono proprietà che si escludono a vicenda.
Normalmente la segmentazione TCP è eseguita dallo stack del protocollo. Se si attiva la proprietà Offload invio di grandi dimensioni (LSO), la segmentazione TCP può essere eseguita dalla scheda di rete.
L'indirizzo amministrato localmente è un indirizzo definito dall'utente utilizzato in sostituzione dell'indirizzo MAC originariamente assegnato alla scheda. Ciascuna scheda della rete deve possedere un indirizzo MAC esclusivo. L'indirizzo gestito localmente è rappresentato da un numero esadecimale costituito da 12 cifre.
Gli intervalli di assegnazione e le eccezioni appropriati per l'indirizzo gestito localmente includono i valori indicati di seguito.
Consente di configurare il bilanciamento del carico di rete su diverse CPU. L'impostazione predefinita di questa proprietà è Abilitata.
La proprietà Velocità e duplex imposta la velocità e la modalità di connessione su quella della rete. La modalità Full Duplex consente alle schede di trasmettere e ricevere simultaneamente i dati di rete.
NOTA:
Consente alla scheda di rete di attivarsi da una modalità basso consumo quando riceve un frame di attivazione di rete. Sono possibili due frame di attivazione: Magic Packet e Frame attivazione.
Consente di impostare la velocità di collegamento della scheda alla rete mentre si trova in modalità di attivazione o LAN. Per impostazione predefinita, la Velocità WOL è impostata su Automatico.
NOTA:
Normalmente la segmentazione TCP è eseguita dallo stack del protocollo. Se si attiva questa proprietà, la segmentazione TCP può essere eseguita dalla scheda di rete.
Consente la configurazione dell'offload del checksum per il protocollo IPv4.
Consente l'impostazione della priorità del traffico di rete e la codifica VLAN. La codifica VLAN è disponibile solo se l'impostazione ID VLAN è configurata con un valore diverso da 0 (zero).
NOTA: se un driver intermedio gestisce la scheda per la codifica VLAN, le impostazioni Priorità e VLAN disattivate e Priorità attivata non devono essere usate. Utilizzare l'impostazione Priorità e VLAN attivate e modificare l'ID VLAN su 0 (zero).
Consente di attivare la codifica VLAN e di configurare l'ID VLAN quando Priorità e VLAN attivate è selezionata come impostazione Priorità e VLAN. L'intervallo per l'ID VLAN è compreso tra 1 e 4094 e deve corrispondere al valore di codifica VLAN sullo switch connesso. Un valore pari a 0 (impostazione predefinita) in questo campo consente di disattivare la codifica VLAN.
Valutazione del rischio della codifica VLAN attraverso al driver mini-porta NDIS
Il driver mini-porta NDIS 6.0 consente al sistema contenente una scheda Broadcom di connettersi alla VLAN codificata. Nei sistemi operativi Windows XP, tale supporto veniva fornito solo tramite l'uso di un driver intermedio (ad esempio, Broadcom Advanced Server Program - BASP). Diversamente da BASP, tuttavia, il supporto del driver NDIS 6 per la partecipazione VLAN è destinato a un solo ID VLAN.
Inoltre, sempre a differenza di BASP, il driver NDIS 6.0 fornisce la codifica VLAN solo per i pacchetti in uscita; tuttavia, non fornisce i filtri per i pacchetti in arrivo basati sull'appartenenza all'ID VLAN. Ciò rappresenta il comportamento normale di tutti i driver mini-porta. Poiché la mancanza di pacchetti di filtro basato sull'appartenenza alla VLAN potrebbe rappresentare un problema di sicurezza, la seguente procedura fornisce una valutazione del rischio basata sulle limitazioni di questo driver per la rete IPv4:
Una rete correttamente configurata che dispone di diverse VLAN dovrebbe mantenere segmenti IP separati per ciascuna VLAN. Ciò è necessario poiché il traffico in uscita utilizza una tabella di routing per identificare la scheda (virtuale o fisica) attraverso cui incanalare il traffico e non determina la scheda in base all'appartenenza alla VLAN.
Poiché il supporto per la codifica VLAN sul driver NDIS 6.0 Broadcom è limitato alla trasmissione (Tx) del traffico, esiste il rischio che il traffico in uscita (Rx) da una VLAN venga passato al sistema operativo. Tuttavia, in base alle premesse di una rete correttamente configurata, la segmentazione IP e/o la configurazione switch VLAN potrebbe fornire un filtro aggiuntivo per limitare i rischi.
Nelle connessioni back-to-back, due computer sullo stesso segmento IP sono in grado di comunicare a prescindere dalla configurazione VLAN poiché non esiste alcun filtro dell'appartenenza alla VLAN. Tuttavia, questa condizione presuppone che la sicurezza sia stata già infranta poiché questo tipo di connessione è tipica dell'ambiente della VLAN.
Se il rischio non è accettabile ed è richiesto un filtro per l'ID VLAN , è necessario un driver intermedio.
La gestione OOB (Out-of-Band) consente di gestire i computer in rete in assenza del relativo sistema operativo, non funzionante o inattivo oppure in modalità di sospensione per basso consumo. Le console di gestione remota consentono di controllare e monitorare i sistemi client mediante un canale separato da quello dedicato ai dati utilizzando protocolli di gestione remota standard. Tra le funzionalità della gestione OOB sono incluse funzioni di allarme e controllo remoto.
La sezione Gestione OBB della scheda Configurazioni consente di configurare i parametri operativi ASF (Alert Standard Format) e DASH (Desktop and mobile Architecture for System Hardware) delle schede di rete Broadcom. Un sistema con una scheda di rete compatibile con ASF o DASH viene definito client gestito da ASF o DASH. Tale client, ASF o DASH, può comunicare con una console di gestione ed esserne controllato in remoto.
NOTA: La gestione OOB non è disponibile per tutte le schede di rete Broadcom NetXtreme.
TruManage™ è una tecnologia Broadcom che integra gli standard di gestibilità open client DASH e PMCI e include funzioni di gestione dell'alimentazione avanzate che consentono la gestione completa di PC e sistemi mobili aziendali da una console di gestione.
NOTA: TruManage è disponibile solo per schede di rete Broadcom NetXtreme compatibili con DASH.
TruManage supporta le seguenti funzioni:
Per avviare Gestione OOB, selezionare Gestione OOB dalla scheda Configurazioni di BACS 3.
Per analizzare o configurare i parametri operativi OOB di base per una scheda di rete, selezionare la scheda compatibile con ASF o DASH da configurare, quindi fare clic su Gestione OOB dalla scheda Configurazioni.
NOTA: Nella scheda Configurazioni delle schede Broadcom NetXtreme compatibili con ASF viene visualizzato Gestione OOB. Nella scheda Configurazioni delle schede di rete compatibili con DASH, viene visualizzato Gestione OOB insieme al logo TruManage.
Per configurare le impostazioni generali della gestione OOB
Tipo di firmware e numero di revisione TruManage. Questa proprietà è disponibile sulle schede di rete compatibili con DASH.
Abilita la funzionalità ASF o DASH nella scheda di rete selezionata. Se il computer contiene più di una scheda di rete, abilitare la funzionalità ASF o DASH in una scheda di rete alla volta.
Nota: L'attivazione della funzionalità ASF o DASH in più schede di rete di un sistema può generare risultati imprevedibili.
Consente alla scheda di rete di attivare il computer alla ricezione di traffico ARP o RMCP quando il computer si trova in modalità basso consumo.
NOTA: L'opzione Wake on ARP o RMCP Traffic non è disponibile per le schede di rete compatibili con DASH.
La maggior parte dei PC Windows odierni ha la capacità di consumare meno energia entrando in modalità di risparmio energetico (standby o sospensione), nonché di riattivarsi quando si verifica un evento esterno, ad esempio quando una scheda di rete riceve un pacchetto interessante. Generalmente il computer si riattiva se una scheda di rete riceve uno dei tipi di pacchetti seguenti:
Questo comportamento WOL (Wake on LAN) è in conflitto con il funzionamento di una scheda di rete compatibile con ASF. Quando il computer entra in modalità di risparmio energetico, una scheda di rete compatibile con ASF resta operativa, inviando messaggi PET e ricevendo e rispondendo ai messaggi RMCP e alle richieste ARP. I pacchetti ARP e RMCP ricevuti sono pacchetti direct-IP e normalmente dovrebbero riattivare il sistema, ma questo comportamento non è auspicabile per la maggior parte dei client gestiti da ASF e DASH. Attivando o disattivando la riattivazione sul traffico ARP o RMCP, è possibile scegliere se riattivare il sistema quando la scheda di rete riceve un pacchetto ARP o RMCP. Quando è attivata la riattivazione sul traffico ARP o RMCP, la scheda di rete compatibile con ASF cerca di riattivare il computer se la scheda di rete riceve un pacchetto ASF o RMCP.
L'indirizzo IP della scheda di rete è visualizzato di fianco all'Adapter IP Address (Indirizzo scheda).
Questo valore specifica la subnet mask da applicare agli indirizzi di rete per determinare il segmento di rete da utilizzare ai fini del routing.
Il valore del gateway predefinito è costituito dall'indirizzo di rete del gateway utilizzato dal firmware di gestione per i pacchetti destinati agli host esterni al segmento di rete locale.
I valori visualizzati vengono aggiornati automaticamente ogni volta che l'indirizzo IP, la subnet mask o il gateway predefinito della scheda di rete vengono modificati tramite DHCP o configurazione manuale. Agente di gestione, un processo che viene eseguito in background come servizio di Windows NT e che non dispone di interfaccia utente, rileva automaticamente tali modifiche e aggiorna le proprietà nella tabella di configurazione ASF nella memoria non volatile della scheda di rete.
Quando la console di gestione si trova su una subnet diversa ed è collegata tramite un router gateway, la scheda di rete utilizza i valori di subnet mask e gateway predefiniti nella tabella di configurazione ASF per comunicare con la console.
Utilizzare questa sezione per configurare il protocollo IP e l'indirizzo IP.
Indica se l'indirizzo IP è di tipo Solo IPv4, Solo IPv6 o IPv4 e IPv6.
Se IPv4 è il modello di indirizzamento. Utilizzare questa sezione per configurare le proprietà di IPv4.
Se IPv6 è il modello di indirizzamento, utilizzare questa sezione per configurare gli indirizzi IPv6.
Inserire l'indirizzo IP. Per IPv4, inserire l'indirizzo IP utilizzando la notazione decimale con punti. Per IPv6, inserire l'indirizzo IP utilizzando la seguente notazione: X:X:X:X:X:X:X:X, in cui "X" è un numero esadecimale. Quando questo parametro è impostato su 0.0.0.0, le comunicazioni di rete IPv4 non sono supportate dal firmware di gestione. Quando questo parametro è impostato su : :, per le comunicazioni di rete IPv6 verrà utilizzato solo l'indirizzo locale con collegamento IPV6 dal server di gestione.
Immettere il valore della subnet mask da applicare agli indirizzi di rete per determinare il segmento di rete da utilizzare ai fini del routing.
Inserire l'indirizzo del gateway.
Immettere l'indirizzo IP del server primario che verrà utilizzato dal firmware di gestione per le ricerche dei nomi host mediante DNS. Per IPv4, inserire l'indirizzo IP utilizzando la notazione decimale con punti. Per IPv6, inserire l'indirizzo IP utilizzando la seguente notazione: X:X:X:X:X:X:X:X, in cui "X" è un numero esadecimale.
Immettere l'indirizzo IP del server secondario che verrà utilizzato dal firmware di gestione per le ricerche dei nomi host mediante DNS. Per IPv4, inserire l'indirizzo IP utilizzando la notazione decimale con punti. Per IPv6, inserire l'indirizzo IP utilizzando la seguente notazione: X:X:X:X:X:X:X:X, in cui "X" è un numero esadecimale.
Abilita l'uso di un server DHCP quando il driver di rete del sistema operativo dell'host non è caricato. Quando questo parametro è abilitato e il driver di rete del sistema operativo non è caricato, il firmware di gestione eseguirà le negoziazioni e i rinnovi della configurazione di rete DHCP.
Se IPv6 è il modello di indirizzamento, utilizzare questa sezione per configurare gli indirizzi IPv6.
Immettere la lunghezza del prefisso della subnet, in bit, per consentire all'indirizzo di rete IPv6 di determinare il segmento di rete per il routing IPv6. Per IPv6, di solito tale valore è 64. Non inserire barre nel valore di lunghezza del prefisso subnet.
L'ASF del sistema. Description Table (Tabella di descrizione) specifica le capacità ASF e i parametri operativi del computer definiti dal produttore. È memorizzata come tabella di descrizione del sistema ACPI nella memoria non volatile del firmware del computer. L'utilità Broadcom ASF Configuration (Configurazione ASF Broadcom) importa automaticamente questa tabella nella memoria non volatile di ogni scheda di rete compatibile con ASF.
Per visualizzare la tabella di descrizione ASF di sistema, fare clic su Strumenti da BACS 3 e quindi selezionare Visualizza ASF.
La sezione Allarme fornisce a una console di gestione remota informazioni sullo stato del sistema e messaggi di errore in situazioni di bassa potenza e di assenza del sistema operativo, nonché durante il normale funzionamento. I parametri della sezione Alerting (Avvisi) di OOB Management (Gestione OOB) sono utilizzati per configurare le impostazioni relative ai messaggi PET (Platform Event Trap) della piattaforma SNMP.
Abilita l'adattatore di rete per la trasmissione dei messaggi PET quando questo parametro è impostato su Abilitato e il parametro dell'indirizzo di destinazione contiene un indirizzo IP o un nome host valido. Quando questo parametro è impostato su Disabilitato, i messaggi PET non verranno trasmessi e i parametri di configurazione restanti di questa sezione non verranno applicati.
Quando questo parametro è impostato su Abilitato e il parametro dell'intervallo heartbeat PET è diverso da zero, il firmware di gestione tenterà di trasmettere PET heartbeat periodici in base all'intervallo PET configurato.
Individuare il modello di indirizzamento della console di gestione.
Per specificare l'indirizzo IP della console di gestione remota, digitarlo nella casella Indirizzo console di gestione. Una scheda di rete compatibile con ASF o DASH invia tutti i messaggi PET a tale indirizzo IP. L'indirizzo IP della console di gestione è generalmente assegnato in modo statico e viene modificato di rado. Se l'indirizzo IP della console di gestione viene modificato, digitare il nuovo indirizzo nella casella Indirizzo console di gestione.
Digitare l'intervallo di tempo desiderato nella casella Heartbeat Transmit Interval (Intervallo trasmissione heartbeat) per specificare l'intervallo di tempo (in secondi) al quale vengono inviati i messaggi heartbeat del sistema.
Digitare il nome desiderato della comunità nella casella SNMP Community Name (Nome comunità SNMP) per specificare il nome della comunità SNMP inclusa nei messaggi PET trasmessi. Il nome predefinito della comunità SNMP è pubblico.
Digitare l'intervallo di tempo desiderato nella casella PET Retransmission Interval (Intervallo ritrasmissione PET) per specificare l'intervallo (in secondi) che intercorre tra ogni nuova trasmissione di un messaggio PET. Secondo lo standard ASF, ogni messaggio PET (ad eccezione del messaggio heartbeat del sistema) deve essere trasmesso tre volte per garantirne l'avvenuta consegna alla console di gestione ASF. L'intervallo di ritrasmissione PET predefinito è di 10 secondi.
La console di gestione remota può richiedere a un client compatibile con ASF o DASH le funzionalità o le informazioni sulla presenza o sullo stato del sistema. Se richiesto, il sistema del client restituirà il set di funzioni ASF del sistema desiderato. Le proprietà disponibili nella sezione Gestione remota (RMCP) servono a configurare le impostazioni relative alla gestione remota protetta.
Abilita il firmware di gestione per il rilevamento delle richieste RMCP e/o RMCP protette (RSP) in arrivo in base agli altri parametri di questa sezione.
La console di gestione utilizza i messaggi RMCP per comunicare con un client gestito da ASF o DASH. Quando la gestione remota è attivata, la scheda di rete riconosce e risponde ai tipi di messaggi RMCP seguenti:
Se è attivata anche la gestione protezione, la scheda di rete riconosce e risponde ai tipi di messaggi RMCP protetti seguenti:
Se consentite dalle capacità di controllo remoto e dal profilo di protezione della scheda di rete, possono essere eseguite da remoto le seguenti operazioni:
Quando la gestione remota è disattivata, la scheda di rete non riconosce né risponde ai messaggi RMCP.
Abilita il ping di presenza come unico metodo RMCP per verificare la connessione tra la scheda compatibile con DASH e la console di gestione.
Inserire la porta di destinazione con notazione decimale. Per impostazione predefinita, il server RMCP comunica sulla porta 623.
Consente alla scheda di rete di ricevere e rispondere a messaggi RMCP (Remote Management Control Protocol) protetti sulla porta UDP 298h (664 decimale).
Inserire la porta di destinazione con notazione decimale. Per impostazione predefinita, il server protetto RMCP comunica sulla porta 624.
Consente alla scheda di rete di ricevere e rispondere a messaggi RMCP (ASF 1.0) non protetti sulla porta UDP 26Fh (623 decimale). Se l'opzione Supporto RMCP protetto (ASF 2.0) è disabilitata, la scheda di rete funziona automaticamente in modalità di compatibilità ASF 1.0, indipendentemente dall'impostazione di Compatibilità ASF 1.0.
Per specificare il periodo di tempo (in secondi) di inattività di una sessione protetta prima che si verifichi un timeout, digitare il periodo di timeout desiderato nella casella Timeout sessione protetta. La scheda di rete supporta non più di due sessioni protette contemporanee, quindi è importante che le sessioni protette inattive scadano dopo un periodo di tempo ragionevole. Il periodo di timeout predefinito delle sessioni protette è di 300 secondi (5 minuti).
Il valore nella scheda Chiave di integrità dati rappresenta la chiave segreta condivisa utilizzata per le operazioni di generazione di chiavi (KG). Digitare la chiave nel riquadro Chiave di integrità dati. Se la chiave di generazione è in formato esadecimale, contrassegnare la casella di controllo (hex) (esadecimale).
Esistono due tipi di ruoli utente autenticati: Operatore e Amministratore. Per KO si intende la chiave di autenticazione associata all'operatore. Il valore di parametro è costituito dalla chiave a 160 bit utilizzata dal protocollo RSSP (RSP Session Protocol) per l'autenticazione di una console di gestione remota che richiede una sessione RMCP protetta con ruolo Operatore. Digitare la chiave di autenticazione nella casella Authentication Key (Chiave di autenticazione). Se la chiave di autenticazione è in formato esadecimale, contrassegnare la casella di controllo (hex) (esadecimale). I valori possibili includono fino a 20 caratteri ASCII o 40 cifre esadecimali.
Esistono due tipi di ruoli utente autenticati: Operatore e Amministratore. Per KA si intende la chiave di autenticazione associata all'amministratore. Il valore di parametro è costituito dalla chiave a 160 bit utilizzata dal protocollo RSSP (RSP Session Protocol) per l'autenticazione di una console di gestione remota che richiede una sessione RMCP protetta con ruolo Amministratore. Digitare la chiave di autenticazione nella casella Authentication Key (Chiave di autenticazione). Se la chiave di autenticazione è in formato esadecimale, contrassegnare la casella di controllo (hex) (esadecimale). I valori possibili includono fino a 20 caratteri ASCII o 40 cifre esadecimali.
Nota: ogni chiave di protezione (di generazione e di autenticazione) può essere digitata come una serie composta da un massimo di 20 caratteri ASCII o come una serie di byte esadecimali, dove ogni byte è rappresentato da 2 cifre esadecimali (0-F), con una lunghezza massima totale di 40 cifre esadecimali (20 byte).
Entrambi i ruoli Operatore e Amministratore dispongono inoltre di una serie di diritti associati che determinano i comandi di controllo remoto RMCP eseguibili sul client gestito, che comprendono:
Per assegnare i diritti a un operatore o amministratore autenticato, contrassegnare le caselle di controllo corrispondenti nella sezione Diritti.
Web Services (WS) Management è una specifica DMTF che offre la gestione dei servizi Web basati su standard per i client abilitati DASH. Sono supportati sia i protocolli HTTP che HTTPS.
Questo parametro determina se le comunicazioni HTTP sono supportate dal firmware di gestione. Il funzionamento di WS Management/HTTP (per la protezione classe A DASH) e del browser Web/interfaccia GUI (su HTTP) dipende dall'abilitazione di questo parametro.
Questo parametro determina il numero di porta TCP attraverso la quale il firmware di gestione rileva le connessioni HTTP in arrivo. Tale porta verrà utilizzata per le richieste WS Management/HTTP e browser Web/interfaccia GUI (su HTTP) in arrivo.
Questo parametro determina se le comunicazioni HTTPS sono supportate dal firmware di gestione. Il funzionamento di WS Management/HTTP (per la protezione Classe B DASH) e del browser Web/interfaccia GUI (su HTTPS) dipende dall'abilitazione di questo parametro. Il supporto HTTPS dipende inoltre dalla presenza di dati validi nei record delle chiavi RSA private e dei certificati server TLS.
Immettere con notazione decimale la porta di destinazione attraverso la quale il firmware di gestione rileva le connessioni HTTPS in arrivo. Tale porta verrà utilizzata per le richieste WS Management/HTTPS e browser Web/interfaccia GUI (su HTTPS) in arrivo.
Le informazioni riportate nella scheda Statistiche consentono di visualizzare statistiche di traffico per schede di rete sia Broadcom che di altri produttori. Tuttavia, i dati e l'ampiezza delle statistiche sono più completi per le schede Broadcom.
Per visualizzare le informazioni sulle statistiche di una scheda di rete installata, fare clic sul nome della scheda elencato nel riquadro Gestione periferiche, quindi fare clic sulla scheda Statistiche.
Fare clic su Aggiorna per ottenere i valori più recenti per ogni statistica. Fare clic su Reset per azzerare tutti i valori.
NOTA:
Le Statistiche generali mostrano le statistiche trasmesse e ricevute dalla scheda.
Numero dei frame trasmessi. Il contatore viene incrementato quando lo stato della trasmissione risulta positivo (trasmissione OK).
Numero dei frame ricevuti. Non sono compresi i frame ricevuti con errori relativi a lunghezza eccessiva del frame, FCS, lunghezza o allineamento, né i frame persi a causa di errori interni del MAC sublayer. Il contatore viene incrementato quando lo stato della ricezione risulta positivo (ricezione OK).
Numero dei frame di dati direzionati trasmessi.
Numero dei frame trasmessi, come indicato dal valore di stato trasmissione OK, a un indirizzo di destinazione di gruppo non broadcast.
Numero dei frame trasmessi, come indicato dal valore di stato trasmissione OK, all'indirizzo broadcast. I frame trasmessi a indirizzi multicast non sono frame broadcast e vengono esclusi.
Numero dei frame di dati direzionati ricevuti.
Numero dei frame ricevuti e direzionati a un indirizzo di gruppo non broadcast attivo. Non sono compresi i frame ricevuti con errori relativi a lunghezza eccessiva del frame, FCS, lunghezza o allineamento o i frame persi a causa di errori interni del MAC sublayer. Il contatore viene incrementato quando il valore di stato risulta positivo (ricezione OK).
Numero dei frame ricevuti e direzionati all'indirizzo di gruppo broadcast. Non sono compresi i frame ricevuti con errori relativi a lunghezza eccessiva del frame, FCS, lunghezza o allineamento, né i frame persi a causa di errori interni del MAC sublayer. Il contatore viene incrementato quando il valore di stato risulta positivo (ricezione OK).
Numero di frame ricevuti con errori CRC.
Le statistiche IEEE 802.3 mostrano dati di errore di trasmissione e ricezione.
Numero dei frame che non costituiscono un numero integrale di ottetti in lunghezza e non superano il controllo FCS. Il contatore viene incrementato quando per lo stato della ricezione viene indicato un errore di allineamento.
Numero dei frame coinvolti in una singola collisione e successivamente trasmessi. Il contatore viene incrementato quando il risultato di una trasmissione risulta positivo (trasmissione OK) e il valore del tentativo è 2.
Numero dei frame coinvolti in più collisioni e successivamente trasmessi. Il contatore viene incrementato quando lo stato della trasmissione risulta positivo e il valore della variabile dei tentativi è maggiore di 2 e minore o uguale al limite di tentativi.
Numero dei frame la cui trasmissione è stata ritardata al primo tentativo perché il sistema era occupato. I frame coinvolti in collisioni non vengono conteggiati.
le statistiche personalizzate sono disponibili solo per una scheda di rete Broadcom abilitata.
Numero di frame con dimensione inferiore a 64 byte e FCS (Frame Check Sequence) errato.
Frame di controllo MAC con comando pausa e lunghezza uguale a 0.
Frame di controllo MAC con comando pausa e lunghezza maggiore di 0.
Frame di controllo MAC senza comando pausa.
Trasmissione MAC con Xon attivato.
Trasmissione MAC con Xon disattivato.
Numero di volte in cui è stato richiesto alla scheda di trasmettere un pacchetto eseguendo la segmentazione TCP.
Numero totale di connessioni TCP con offload.